TRE LINEE DI FEBBRE (2003)

 

CON SOLO IL RAFFREDDORE
LA VOCE E’ DAL PROFONDO
SE POI C’E’ L’INFLUENZA
GIA’ SONO MORIBONDO,
HO UN PIEDE NELLA FOSSA,
SON PREDA DI DELIRI
E QUANDO SCENDE NOTTE
SON RANTOLI E SOSPIRI,
MI BUTTO SUL DIVANO,
MI AVVOLGO DI COPERTE,
MI SPALMO IL VICKS SUL PETTO
E STO A BRACCIA CONSERTE
POI PENSO AL TESTAMENTO,
A CHI LASCIARE IL TUTTO
E A CHI POI SARA’ TRISTE
NEL GIORNO DEL MIO LUTTO…

SE HO UN TAGLIETTO AL DITO
LO VEDO GIA’ AMPUTATO,
SE CAPTO UN DOLORINO
E’ FITTA DEL COSTATO,
SE DO UN COLPO DI TOSSE
CHI TEMO E’ LA BRONCHITE
E IL MIO COMPORTAMENTO
DI COLPO APPARE MITE,
RICERCO COMPRENSIONE,
QUALCUNO CHE MI CURI,
CHE MI PREPARI UN BRODO,
CHE CHIUDA POI GLI SCURI,
CHE MI RIFACCIA IL LETTO,
MI COCCOLI E PROTEGGA
E NEL MIO DORMIVEGLIA
LE FAVOLE MI LEGGA…

SE STANNO MALE GLI ALTRI
NON POSSO DARE AIUTO,
NON SONO, AIHME’, CAPACE
E QUINDI MI RIFIUTO
DI FARE L’INFERMIERE,
IL BUON SAMARITANO
E IN PIEDI AL CAPEZZALE
TENERE L’ALTRUI MANO…
SON SVELTO A RACCONTARE
CHE E’ SOLO POCA COSA
E CHE IL MATTINO DOPO,
PIU’ FRESCO DI UNA ROSA,
SI SVEGLIERA’ CANTANDO
E PRONTO A RIAFFRONTARE
LA VITA QUOTIDIANA
CHE E’ STATA AD ASPETTARE…

LA BISCIA DI MERCURIO
CHE SALE COL CALORE,
LO AMMETTO, SONO ONESTO,
MI GENERA UN TERRORE
CHE SFUGGE AL MIO CONTROLLO,
AL LOGICO BUON SENSO,
SE E’ OLTRE I TRENTASETTE
NON DICO QUEL CHE PENSO
PER FORMA DI RISPETTO,
PER FORMA DI PUDORE,
SEBBENE IN CUOR MIO SAPPIA
CHE E’ SOLO UN RAFFREDDORE…

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© by Alfonso Maffini 2003