TRATTO DA "SENZA CORNICE"


L'ALBERO (2000)

OMAGGIO A GIOSUE' CARDUCCI

 

L’albero a cui tendevi

la pargoletta mano

ombra ora fa soltanto

a lui, uomo spento e anziano,

lui che scagliava frecce,

lui che ora io dipingo

sta assorto tra i ricordi

nel muto orto solingo.

 

Il verde melograno

dai bei vermigli in fiore

lo guarda con sospetto,

non sa se il suo dolore

è il seme dei rancori

o il frutto dei pensieri

che annaspano nuotando

nel gorgo dei doveri.

 

Urla e biancheggia il mare

là dove il sole scende,

l’albero piega i rami,

l’uomo tira le tende

mettendo un sipario grigio

tra lui ed il mondo esterno,

ora chedella vita

più non si sente il perno,

ma l’aspro odor dei vini

sveglia assopite voglie,

splende ancor la scintilla,

sbocciano ancora foglie,

che le rossastre nubi

irroreran di pioggia

finchè sul bianco volto

non spunterà una goccia

che di rugiada appare

ma è lacrima nel vento

che per le vie del borgo

riaccende un fuoco spento

e nebbie agli irti colli

si scioglieranno in suono

recando al cuor ramingo

la voce di un perdono...

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